Articolo
Gazzetta di Reggio
Partita
tra amici per aiutare i disabili
Scandiano, «Il
mucchio» dona un computer per la comunicazione
Cristina Tagliavini
SCANDIANO. Quando il sano divertimento si coniuga con gli ideali
umanitari, in ricordo di un amico indimenticabile, ne risulta un connubio
prezioso e vincente. Ed è davvero una bella sorpresa scoprire che è
sufficiente tirare quattro calci al pallone in amicizia per arrivare a
raccogliere oltre 14 milioni e che, grazie a quella somma, si può aiutare
concretamente un gruppo di ragazzi con gravi problemi di handicap per i
quali, da oggi, sarà più semplice comunicare col mondo.
Tutto è cominciato cinque anni fa, quando la morte del giovane
scandianese Andrea «Gigio» Torelli, in un tragico incidente sulle strade
della Bassa, divenne qualcosa di più di una delle tante storie di
cronaca. O almeno così fu per gli amici più stretti, per la compagnia di
vecchia data che, insieme a Gigio, aveva condiviso tanti momenti e tante
passioni, prima fra tutte quella per il calcio. Quel lutto fu dolore,
certo, ma fu anche e soprattutto uno stimolo all'impegno sociale.
Nel '97 i compagni di Andrea crearono infatti «Il Mucchio»,
un'associazione sportiva e ricreativa ma con finalità benefiche.
L'attività del «Mucchio», da allora, si è tradotta in un torneo di
calcetto in memoria dell'amico scomparso, ripetuto con costanza tutte le
estati con gran seguito di partecipanti e di pubblico, il cui ricavato è
sempre stato devoluto a fin di bene.
L'edizione 2000 è stata particolarmente generosa ed ha permesso di
raccogliere una cospicua somma - 14 milioni - destinata in parti uguali
all'«Associazione Servire l'uomo» di Reggio ed al Centro «Il Castello»
di Arceto.
Quest'ultima struttura, situata nei locali della scuola elementare, è
gestita dalla cooperativa Cores di Reggio in collaborazione con il
distretto sanitario e ospita durante il giorno otto giovani disabili di età
compresa tra i 12 ed i 30 anni.
Proprio in questi giorni la donazione dell'associazione «Il Mucchio» ha
portato gli ultimi frutti al centro di Arceto, essendo arrivate alcune
delle apparecchiature informatiche previste.
«I ragazzi ospiti del nostro centro sono affetti da gravi forme di
handicap fisico mentali ed una delle maggiori difficoltà riscontrate
dagli operatori è quella di instaurare una comunicazione efficiente con
tutti loro - ha spiegato la responsabile del centro Nadia Ferrari - In
gioco non è tanto la loro comprensione, quanto la loro espressione vera e
propria. Grazie agli amici del Mucchio, abbiamo acquistato un Pc ed alcuni
programmi utili a sviluppare strategie d'apprendimento; presto avremo
anche in dotazione una speciale tastiera con la quale i nostri ragazzi
potranno comunicare rifiuto o assenso, paure e desideri ed esprimere
direttamente le loro potenzialità».
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